H O M E P A G E

Viaggio in Nepal

Arrivo a Kathmandu
Parto in auto da Tabiano e mi fermo a fare diesel, visto lo zaino il benzinaio mi chiede dove vado ... "A Kathmandu", così mi augura buon viaggio!!! Parcheggio ad una decina di chilometri da Malpensa e in navetta raggiungo l'aeroporto dove ritrovo mezzo gruppo con il quale partiamo in direzione Dehli, scalo a Roma senza scendere dall'aereo ma in compenso assistiamo allo spettacolo delle pulizie!! Riconosciuti anche gli altri compagni di viaggio sostiamo a Dehli , decisamente calda e umida quindi altre due orette e siamo a Kathmandu-du-du.
Ci aspetta il pulmino del fidato Amresh , raggiungiamo l'hotel, un attimo di sosta e poi graditissima e abbondante cena nepalese. Alle 22 , con un fuso di 3h45minuti, crolliamo tutti. Finalmente riposati facciamo il primo approccio con la fede religiosa a Budanilkanta, un tempio poco turistico con Vishnu disteso e tanta dolcezza che colpisce i partecipanti. Quindi ci aspetta Kopan, ma il famoso monastero è chiuso alle visite causa arrivo imprevisto di un importante Lama, per cui ci rifugiamo al vicino monastero femminile, è bello osservare con che pazienza le monache preparano le candele d'incenso partendo da una macchinetta che sembra la nostra per preparare le tagliatelle. E' poi la volta del favoloso stupa di Bodanath, senz'altro uno dei luoghi che più amo in Nepal. Lo stupa è gigantesco con gli occhi ai quattro poli cardinali che ti osservano sempre e attorno tibetani in preghiera che fanno ruotare i cilindri di preghiera , tutto assolutamente in senso orario. Visitiamo un monastero fermandoci a giocare con i bambini monaci e poi visitiamo un interessante laboratorio dove dipingono i famosissimi e bellissimi mandala. Tutta la visita è spettacolare, è un luogo magico. Mentre ci trasferiamo arriva un acquazzone micidiale ma appena giungiamo a Pashupatinath finisce quindi salutati i primi macachi ci immergiamo nel silenzio delle cremazioni, è uno spettacolo toccante ma vissuto con la serenità tipica di questo popolo. Nel frattempo appaiono anche i primi santoni (sadhu) pitturati e "pettinati" in maniera decisamente vistosa , pronti a guadagnarsi rupie con le foto dei turisti, ma nonostante tutto trasmettono solo allegria. Primo giretto per i negozi di Kathmandu sempre in mezzo a strade fangose e motorini che sfrecciano e ci prepariamo alla seconda cena dopo un primo ottimo approccio a questo paese in cui due grandi religioni convivono e si intrecciano senza alcun problema.

Secondo giorno a Kathmandu
Stasera abbiamo sperimentato il terzo ottimo ristorante, e ci siamo concessi una cena in stile tibetano ... io mi sono cimentato con un immenso vassoio vegetale dai momo, alla pasta ripiena di spinaci, riso e varie verdure leggermente piccanti, abbandonando però l'idea della calda birra tibetana che già ieri sera ha avuto un successo scarsissimo!! Ottimi anche i due pranzi in ristorantini con gran visuale, ieri sull'immenso Bodanath e oggi sulla favolosa Durbar Square di Kathmandu.
La giornata è iniziata con la visita a Dakshinkali, a un'oretta da Kathmandu su un fiumiciattolo c'è il tempio alla Dea Khali in cui ogni martedi e ogni sabato i fedeli vanno a fare sacrifici animali, Oggi è senz'altro il giorno più tranquillo per la visita, meno gente e di conseguenza meno sangue: vengono sacrificati galletti e agnelli e anche noci di cocco (!!) Il tutto con gran tranquillità, certo non riempie di gioia ma nemmeno lascia sconcertati.
Ci portiamo quindi a Pharping famoso per la comunità tibetana dove visitiamo un monastero femminile molto bello e assistiamo alla cerimonia con tanti monaci bambini, alcuni impegnati a suonare immense conchiglie bianche. C'è un clima di pace favoloso, la proibizione a fare foto forse aiuta a restare attenti in ascolto e in osservazione quasi mistica. All'esterno alcuni bambini in tonaca si cimentano in una partitella di calcio o meglio di inseguimento al pallone. Con mezzo gruppo sul tetto del bus a godersi il panorama ci trasferiamo nel villaggio dei nasi tagliati, Kirtipur, decisamente più grande di quando lo visitai venticinque anni fa. E' comunque sempre una bella passeggiata tra antichi templi e antiche case dalle finestre finemente intagliate ... non mancano gli incontri con donne che filano, che battono il riso e che ridono con noi grazie alle foto. Grande visuale di Kathmandu dall'alto e poi via ad infilarsi tra i suoi animati vicoli.
Obbiettivo è la grande Durbar Square con i suoi templi tra cui spicca quello alla Dea Khali sempre in attesa di sangue e il Palazzo Reale con il Dio Scimmia all'ingresso. Prima facciamo due passi per Freak Street , la strada degli ormai dimenticati fricchettoni che invasero Kathmandu negli anni '70. Poi aspettiamo l'apparizione della Kumari, la dea vivente, una bambina trattata da divinità e altamente venerata fin quando non perde qualche goccia di sangue .. alle 16.30 appare per qualche decina di secondi alla finestra. Nel gruppo si scatenano perplessità e vari commenti ma alla fine si accetta questa clamorosa differenza culturale. Invece la piazza con i suoi monumenti finemente lavorati accende solo entusiasmo, usciamo in mezzo a cerchi di donne e poi in ci incamminiamo in mezzo ad un traffico più che caotico con scene e spunti sempre curiosi e divertenti, dai riscio guidati con i piedi a biciclette stracolme di merce.
Questa città è sempre foriera di emozioni e di un indiscusso fascino.

Pronti per il trekking
Abbandoniamo la caotica Kathmandu e dopo qualche oretta di traffico spettacolare e bellissime colline verdi arriviamo in vista del fiume Trisuli. Il gruppo si attrezza di caschetti, pagaie e salvagenti quindi sotto un caldo torrido si mette in navigazione per la divertentissima esperienza del rafting ... io ho già dato anni fa e vado per ristorantini tipici con i ragazzi che ci seguiranno nel trekking. Dopo due orette tutti contentissimi ci ritroviamo sulla riva del fiume dove insieme ad altri turisti bagnatissimi ci consumiamo un rapido pranzo. Altre tre ore di bus e giungiamo in vista di Pokhara, diventata immensa con il passare degli anni, con tutto il lungo lago dedicato alla passeggiata turistica. Ottima cena, informazioni per un eventuale parapendio ma soprattutto preparazione degli zaini per il famigerato trekking dei prossimi quattro giorni. Tutti temono, me compreso!!!
Tutti sono colpiti dalla favolosa e genuina dolcezza del popolo nepalese .. sarà per questo che continuo a tornare in Nepal!?

Trekking dell'Annapurna
Ginocchia e polpastri assenti, si spera in un prossimo veloce ritorno!!
Sono stati quattro giorni fantastici e allo stesso tempo decisamente faticosi. Partiti in pulmino, da Nayapul abbiamo camminato fino alla prima meta, Ulleri, con un dislivello di 1000 metri, da 1000 a 2000 con un numero infinito di gradoni, di muli carichi di materiale, di sole afoso e di tanta voglia. Avevo fatto questo trekking 25 anni fa e un po' lo temevo ma alla fine con il mio passo tranquillo l'ho superato senza crisi così come tutto il gruppo di giovani che era con me. Già in partenza da Pokhara la catena dell'Annapurna era ben visibile malgrado l'acquazzone violento di ogni pomeriggio. All'inizio si attraversano piccoli villaggi poi aumentano le guesthouse, ai miei tempi erano pochissime e con camerate di letti, adesso sembrano piccoli villaggi dove si trova acqua che aumenta di prezzo salendo e altre bevande, inoltre quasi sempre c'è il wi-fi a pagamento come le doccie con acqua calda. Le sistemazioni però sono ottimali così come la nostra ottima guida Ram e la sua squadra di quattro portatori.
Il secondo giorno partiamo subito con un'ora molto abbondante di gradoni poi è tutto un sali e scendi ma il dislivello è di ben 800 metri, la meta è Gorepani con i suoi 2800 metri. Nel pomeriggio alcuni sfidando la pioggia salgono a Poon Hill per poi ripetersi l'indomani mattina, così toccano i 3200 metri di altitudine e vengono premiati da uno stupendo panorama di cime innevate, tutte tra i 7200 metri e gli 8100! Per strada si incontrano più o meno le stesse persone, dalla tedesca impegnata nella cooperazione tra Uzbekistan e Tajikistan a combattere la tubercolosi, dal vecchio giapponese che in netta crisi lancia le sue racchette, dal mulo che rompe la cassa di birra alle giovani ragazze che si inerpicano ridendo. E' un trekking impegnativo, tutti lo possono fare ma non è esattamente una passeggiata. Nel pomeriggio a Gorepani vanno in scena accanite parite di burraco e di simil-curling.
Inizia quindi il terzo giorno con una bella salita che ci porta a 3040 metri dove tra preghiere tibetane ci godiamo lo spettacolo dei diversi Annapurna quindi camminiamo nella foresta ma le sanguisughe colpiscono poco, a me ne si attacca una sotto al ginocchio ma basta un pò di sale per farla staccare senza che mi lasci infezioni. Arrivano anche due belle ore di pioggia battente, per fortuna gli scalini in salita sono quasi finiti così cominciamo la discesa spacca ginocchia fino all'affascinante villaggio di Gandruk con monasteri ed esuli tibetani. Qualcuno non si regge più in piedi, qualcun'altro ha perso la suola delle scarpe da trekking ma in definitiva tutto il gruppo ha superato alla grande questi tre giorni di trekking e come premio prima ci viene cucinata una favolosa torta al cioccolato con undici candeline alla salute del gruppo "Nepal Discovery" e poi all'alba ecco un'altra maestosa ed insuperabile visione del complesso dell'Annapurna, e finalmente tutti ammiriamo la montagna sacra per eccellenza: il Machapucchare!!!
Riscendiamo a valle e ormai le ginocchia non tengono più, facciamo qualche guado poi dopo due ore troviamo una jeep che porta buona parte di noi a Nayapul dove ci aspetta il nostro solito grande pulmino, il vecchissimo ma saldo Mercedes blu!! Arriviamo a Pokhara alle 13.30, purtoppo è tardi per dedicarsi al parapendio così ci buttiamo nel lungolago chi a fare shopping chi a godersi una giusta birretta sul lago. Non è la piccola Pokhara che ricordavo io ma un immensa cittadina che vive sul turismo comunque il suo fascino rimane e il lago Pewa colpisce ancora per il suo color verde smeraldo. E mentre le ginocchia continuano a scricchiolare ci avviamo a mangiare una meritata trota di lago nella speranza di non dover superare nemmeno un gradino!!!

Bandipur
Sempre con davanti le immagini imponenti dell'Himalaya salutiamo il traffico di Pokhara e facciamo tre ore di strada fino ad arrivare alla tranquillissima Bandipur, da poco conosciuta al turismo. Si cammina senza rumori di fondo, nessuna automobile, solo gente intenta alla sua vita quotidiana, è una giornata più che rilassante che ci permette di goderci questa semplice vita rurale. Dal nostro albergo abbiamo un grandioso panorama sulla vallata sottostante. Entriamo in una scuola, una partecipante ha portato un pacco di quaderni e l'accoglienza è fantastica, però ce ne andiamo presto per non rovinare la giornata scolastica.
Il paesino ha una specie di corso pedonale tra antiche case newari dalle fini lavorazioni in legno. Malgrado la stanchezza accumulata camminiamo tutto il pomeriggio, in una scuola una maestra ci organizza una specie di recita cantata però siamo molto attratti anche dalle tante partite di calcio che coinvolgono giovani di ogni età in campi decisamente improbabili. Tutti ci onorano con il magico Namaste, il caldo e più che amichevole saluto nepalese. Tutti gli uomini indossano il tipico cappellino che fa breccia anche nel mio gruppo. Bello viaggiare così, camminando senza meta per immergersi senza disturbare nel mondo locale e quello nepalese offre decisamente molte aperture e tanti sorrisi.

Chitwan
Al risveglio a Bandipur purtroppo il cielo è grigio malgrado la clamorosa stellata notturna e la valle è coperta dalla foschia, siamo a 1030 metri. Salutiamo il nostro ottimo resort e ci ributtiamo sulle strade nepalesi, non saranno come quelle indiane ma comunque lo spettacolo e gli incidenti non mancano. Il nostro autista si dimostra ottimo e abbastanza prudente, a volte lo vedi che freme per sorpassare e aspetta un mio cenno. Stupendo il gioco di clacson che precede ogni sorpasso. Scendiamo e ritroviamo il caldo umido, e dopo tre ore abbondanti siamo all'ingresso del famoso parco di Chitwan dove sono rimaste ancora alcune tigri difficilissime da vedere, una volta era parco di caccia dei reali inglesi. Il Temple Tiger Resort è favoloso e a dir poco lussuoso, pranziamo poi alle 16 partiamo per il primo tour, è un giro sugli elefanti di circa due ore. Tutto il gruppo è contentissimo per l'esperienza, ogni tanto ci rimbalzano addosso i rami spostati dai pachidermi che ci ospitano su delle ceste. Vediamo cervi e scimmie, poi finalmente in un grosso canneto dentro all'acqua ci sono due rinoceronti unicorni con un piccolo che fanno il bagno, è proprio quello che ci voleva per far diventare favoloso il pomeriggio. Soddisfatti ci godiamo il lusso in attesa dei giri mattutini dell'indomani.

Da Chitwan a Bhaktapur
Non c'è che dire stasera siamo tutti abbastanza distrutti! Alle 6 ci sveglia il personale dell'hotel di Chitwan con caffè e biscotti quindi partiamo per un giretto in barca di legno che ci permetterà di vedere un altro rinoceronte e purtroppo nemmeno un coccodrillo, quindi passeggiata per la jungla osservati dalle scimmie. E' piacevole e non c'è troppa umidità alla mattina presto. Ci godiamo quindi una superba colazione che assomiglia più ad un pranzo prima di salire in pulmino per il lungo viaggio a Baktapur. Sono 150 chilometri e io prevedo circa 6 ore invece saranno ben 9 , le prime in una strada a tornanti con sorpassi e scene che un pò fanno rabbrividire per la guida anche se il nostro autista è bravissimo e la velocità è bassissima , poi gli ultimi 20 chilometri sono tutti di traffico pazzesco che ci fa perdere ben tre ore. Arrivati alla favolosa Baktapur faccio subito i biglietti perchè il nostro alberghetto è proprio all'ingresso della città vecchia in cui ci concediamo anche una passeggiata per andare a cena. A letto presto perchè ci aspettano altri due intensi giorni di visita alla valle di Kathmandu.


Seconda Parte

Itinerario del Viaggio in Nepal


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1998 - 2022 Marco Cavallini


ultimo aggiornamento 19/10/2021